
"Il nostro progetto – si legge in una nota diramata dagli scienziati – favorisce la sicurezza energetica americana, poiché riduce la dipendenza dalle importazioni di petrolio". Il comunicato stampa diramato in ogni parte del Globo non dice se la procedura inventata da Martin e Kubic sia stata brevettata o meno. Ma il fatto curioso risiede nel suo nome "Green Freedom", che è stato registrato come un vero e proprio marchio di fabbrica.
Si tratterebbe di una benzina sintetica, in quanto fabbricata con l'anidride carbonica prelevata dall'atmosfera, ma avrebbe un impatto neutro sull'ambiente. Gia' oggi e' possibile estrarre la CO2 dall'aria, portandola a contatto con del carbonato di potassio. Ma la chiave di volta di Green Freedom sta nel passo successivo, quando la CO2 va ulteriormente separata: "Abbiamo trovato il modo di ridurre del 96% l'energia necessaria a questo passaggio, rendendo l'intero progetto economicamente sostenibile"- hanno aggiunto Martin e Kubic.
Secondo i loro calcoli, sarebbero necessari circa 5 miliardi di dollari, per costruire un impianto capace di fabbricare 18000 barili al giorno di benzina sintetica Green Freedom. Senza violare nessuna legge della fisica, Green Freedom promette di essere energeticamente in attivo, nonostante richieda notevoli quantita' di energia. Non a caso si fa notare che, se funzionasse in coppia con una centrale nucleare, i costi si abbasserebbero ulteriormente.
Considerando gli elevati costi iniziali, Martin e Kubic calcolano che Green Freedom "sara' economico il giorno in cui la benzina costera' 4,60 dollari al gallone". Attualmente, in America, il carburante costa circa 3 dollari al gallone. Dunque in Europa, dove la benzina costa piu' del doppio, sarebbe gia' economico fin da adesso!