Ricerca personalizzata

sabato 29 marzo 2008

I coccodrilli usano i polmoni come pinne!


Gli zoologi se lo erano chiesto a lungo: come fanno alligatori e coccodrilli a darsi la spinta per immergersi e riemergere dall'acqua?

Nei pesci questi movimenti sono determinati dalle pinne, che, evidentemente, mancano ai rettili. Ora una ricerca condotta dagli scienziati dell'Università dello Utah ha stabilito che ad aiutarli sono i polmoni, che questi animali possono muovere a loro piacimento, lateralmente, avanti e indietro, in modo tale da ottenere lo slancio necessario per poter intraprendere i movimenti acquatici. Lo studio, condotto dai biologi Todd Uriona e Coleen Farmer e pubblicato sulla rivista inglese The Journal of Experimental Biology, è stato condotto grazie a elettrodi posti sui muscoli principali dei coccodrilli, che hanno permesso di identificarne l'intensa attività polmonare. Secondo gli studiosi, anche altri animali, come le salamandre e le tartarughe, potrebbero avere simili caratteristiche.

giovedì 27 marzo 2008

Toshiba non produrrà più lettori e masterizzatori HD DVD!


Se ne parlava già da alcune settimane, ma ora è ufficiale. La guerra per l'alta definizione ha finalmente un vincitore. Il formato Blu-ray, supportato fin dal 2002 da aziende del calibro di Sony, Hitachi, LG, Panasonic, Pioneer e Philips e oggi supportato da tutte le major cinematografiche, ha avuto la meglio sull'HD DVD.Toshiba, il maggiore sostenitore di quest'ultimo formato, ha infatti annunciato il suo ritiro dalla competizione già a partire da fine marzo: cesserà di produrre lettori e masterizzatori HD DVD, anche nelle versioni per computer, pur garantendo il supporto post-vendita a chi già li possiede. I dispositivi HD DVD nei negozi stanno conoscendo in queste ore
il crollo dei prezzi, compreso il lettore HD DVD della Xbox 360 di Microsoft, in vendita nei negozi americani a meno di 120 dollari (circa 80 euro). Non si esclude che il colosso di Redmond lanci a breve un'unità Blu-ray per la sua console.

venerdì 21 marzo 2008

Due nuovi farmaci migliorano il funzionamento del pancreas nei diabetici

Si chiamano Sitagliptin e Exenatide i due nuovi e rivoluzionari farmaci antidiabete che agiscono minimizzando l'azione dell'ormone GLP1 dedito alla stimolazione della secrezione di insulina nel pancreas.

Il Sitagliptin non fa aumentare di peso ed ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre i livelli glicemici, sia in monoterapia che associato ad altri farmaci già noti come la Metformina e il Pioglitazone. Agisce come inibitore della dipeptidil-peptidasi-4 che è l'enzima responsabile del malfunzionamento degli ormoni intestinali GLP1 e Gip. Il Sitagliptin trova impiego nel diabete di tipo due (diabete mellito di tipo alimentare) ed ha dimostrato la sua efficacia in numerosi casi in cui i pazienti presentavano livelli basali di A1c piuttosto elevati.

L'Exenatide, dal canto suo, induce anche un calo di peso poiché rallenta lo svuotamento gastrico. Come il Sitagliptin, viene impiegato nel diabete di tipo due ed è ritenuto dagli scienziati un vero e proprio salva pancreas, in quanto è in grado di annullare e invertire l'apoptosi, ovvero la tendenza a morire delle betacellule del pancreas.

giovedì 20 marzo 2008

Scan and Solve un test per individuare le zone più esposte a rischio di rotture


Dallo studio del David di Michelangelo un test per individuare i punti deboli delle statue, ma anche di parti del corpo umano. Senza doverle spostare o muovere. In pratica il sistema indica le zone che, in caso di stress o infortuni, sono più esposte al rischio di rotture. A mettere a punto il metodo, chiamato Scan and Solve, è un team di ricercatori americani della Florida International University e dell'University ofWisconsin-Madison che ha applicato il sistema alla celebre statua del David, dimostrando che si tratta di un metodo più semplice, rapido e accurato dei precedenti.

Applicando il test alle ossa umane, i ricercatori affermano che si può arrivare a prevedere come e dove si romperanno. Gli scienziati diretti da Vadim Shapiro e Igor Tsukanov presenteranno il loro lavoro all'International Conference on Computational and Experimental Engineering and Sciences in corso ad Honolulu nelle Hawaii.

"Questa ricerca sì trasformerà in una tecnologia rivoluzionaria per l'analisi degli artefatti in situ", assicura Shapiro. Scan and Solve prende campioni in 3-D di un oggetto e ne calcola i punti deboli.

mercoledì 12 marzo 2008

La Terra morirà tra 7,9 miliardi di anni!


Alla fine sarà una sorta di consunzione lenta, come una "morte vaporosa". Così morirà il pianeta Terra, e accadrà esattamente tra 7,59 miliardi di anni. A questa conclusione è arrivato uno studio, che sta per essere pubblicato sull'inglese Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, condotto dai due astronomi Klaus Peter Schroeder e Robert Connon Smith e anticipato ieri sulle pagine scientifiche del New York Times.

La Terra, conclude lo studio basandosi su un nuovo metodo di calcolo, morirà risucchiata da un Sole divenuto nel frattempo sempre più grande, un Sole gigante le cui dimensioni saranno 256 volte quelle attuali, un Sole rosso e congestionato che porterà inesorabilmente il pianeta Terra fuori della sua orbita, condannandolo alla fine. Una fine che non prevede implosioni o esplosioni, ma una lenta, inesorabile "cottura" del pianeta o, per essere più precisi, una "morte vaporosa".

lunedì 10 marzo 2008

Le piogge acide


Normalmente l'acqua piovana ha un pH intorno a 5,5, quindi è lievemente acida. Questa sua debole acidità è dovuta allo sciogliersi nell'acqua stessa di piccole quantità di CO2, che reagisce con l'acqua a dare acido carbonico, un acido molto debole. Ma nell'acqua piovana si sciolgono anche anidride solforosa (SO2) e vari ossidi di azoto, sostanze che provengono dalle combustioni industriali e domestiche (gasolio liquido, carbone, ecc.), dalle emanazioni vulcaniche, ecc. Queste sostanze reagiscono con l'acqua, formando rispettivamente acido solforico (H2SO4) ed acido nitrico (HNO3), che abbassano il pH della pioggia anche a 3: in questi casi si parla di piogge acide.

Se una lieve acidità della pioggia può portare ad un incremento della produttività di certe colture, un'acidità troppo elevata distrugge gli stessi tessuti vegetali e compromette perciò il normale svolgersi della fotosintesi. L'acidità del suolo che può seguirne influenza il tipo di piante che vi possono vivere e può anche favorire il passaggio in soluzione di metalli pesanti tossici (il mercurio, per esempio).

L'acidità troppo elevata della pioggia può essere letale anche per molti organismi degli ecosistemi acquatici, dal plancton a certi pesci. La scomparsa di molti batteri determina inoltre un ritardo nel processo di decomposizione, da cui consegue un accumulo di materiali tossici sui fondali.

L'aumento dell'acidità dell'acqua piovana è una diretta conseguenza dell'impiego di combustibili fossili e rappresenta un ulteriore stimolo alla ricerca di fonti energetiche alternative, non inquinanti.

venerdì 7 marzo 2008

Perché nelle cellule le membrane sono così sviluppate?


Una delle novità e delle caratteristiche messe in evidenza dalle osservazioni al microscopio elettronico è rappresentata dall'enorme sviluppo delle membrane. In tutte le cellule, infatti, malgrado le differenze di aspetto, di forma, di dimensioni, di funzione, la maggior parte degli elementi strutturali fondamentali (membrana cellulare, membrana nucleare, reticolo endoplasmatico, mitocondri, cloroplasti, complesso di Golgi, lisosomi, plastidi) sono formati da membrane costituite da lipidi e protidi.

Le membrane separano la materia vivente nella cellula in compartimenti più o meno autonomi, che lavorano tutti in modo coordinato per mantenere in vita la cellula. Inoltre, dal punto di vista funzionale, le membrane rappresentano le barriere che consentono alla cellula di mantenere una composizione costante e indipendente (entro certi limiti) da quella del mezzo esterno.

Il grande sviluppo delle membrane porta inoltre ad un enorme aumento della superficie cellulare. Su tale superficie sono presenti degli enzimi, ciascuno dei quali catalizza una reazione specifica. Gli enzimi sono disposti in modo ordinato e possono così funzionare a pieno ritmo, come una catena di montaggio, in quanto spesso i prodotti finali di una reazione vengono a costituire il substrato sul quale agisce l'enzima successivo. Le molecole interessate alle reazioni, sia quelle presenti sulla superficie delle membrane sia quelle presenti nel citoplasma e nel nucleoplasma, sono dunque a contatto su superfici considerevoli.

La chimica dimostra che quanto più è grande la superficie di contatto tra due corpi che possono reagire fra loro, tanto maggiore è la velocità di reazione. Il grande sviluppo delle superfici delle strutture viventi rende così possibili delle reazioni che sarebbero altrimenti estremamente lente e quindi di nessun interesse per la cellula o per l'intero essere vivente.

L'invenzione" della membrana (che rappresenta il gradino successivo a quello della formazione delle macromolecole o dei complessi plurimolecolari), deve essere avvenuta a livello prebiotico ed ha consentito l'inizio della vita cellulare. Essa tuttavia è stata il frutto di una lunga serie di tentativi e di errori, regolati da una pressante selezione del più adatto e del più economico, dal punto di vista termodinamico, quindi il risultato di una lenta e graduale evoluzione.

giovedì 6 marzo 2008

Norton Internet Security 2008 e Norton 360: soddisfatti o rimborsati!


Symantec si sente talmente sicura del livello di qualità e performance dei propri prodotti Norton Internet Security 2008 e Norton 360 da essere pronta a offrire ai propri clienti una garanzia "soddisfatti o rimborsati". Se per qualsiasi motivo non doveste essere contenti dell'acquisto di un prodotto che riporta sulla scatola il bollino di quest'iniziativa, potrete compilare il a Symantec entro 60 giorni, unitamente a una prova d'acquisto e al CD del software. La ditta vi rimborserà il prezzo del prodotto, attualmente fissato a 55,99 euro per quanto riguarda Norton Internet Security 2008 e a 71,99 euro per quel che attiene Norton 360.

mercoledì 5 marzo 2008

Digital Foto Maker 2008

Digital foto Maker 2008 è un programma completo e ricco di funzioni per la gestione delle vostre fotografie digitali. Si occupa di ogni passaggio: importazione dalle macchine fotografiche, gestione degli archivi, ottimizzazione e presentazione.

Nella versione 2008 troverete numerose e interessanti novità. Un esempio è la possibilità di riconoscere automaticamente i volti nelle fotografie. Quando il programma vi mostrerà tutti i visi che ha rilevato, dovrete solo associarli a un nome e in futuro le ricerche saranno semplicissime.

Un'altra novità è l'ottimizzazione rapida che ora può provvedere con un solo clic a una serie completa di foto aggiustando colore, messa a fuoco eccetera.

Magix Digital Foto Maker 2008 costa 34,99 euro ed è prodotto dalla Magix Entertainment Italia, via Modigliani 45,20090 Segrate (MI), telefono 0240708014 - magix.com/it

martedì 4 marzo 2008

Benzina sintetica con aria e acqua!

pompa di benzinaE'  una scoperta rivoluzionaria destinata a soppiantare l'uso del petrolio! Si preleva prima l'anidride carbonica dall'aria. Poi si prende dell'acqua, e si separa l'idrogeno dall'ossigeno. A questo punto, unendo gli atomi di idrogeno con quelli di carbonio, si ottengono degli idrocarburi. Jeffrey Martin e William Kubic, due scienziati del Los Alamos National Laboratory, durante un convegno in Florida, hanno annunciato che "la tecnologia per produrre carburanti partendo dall'acqua e dall'aria e', nei fatti, gia' disponibile".

"Il nostro progetto – si legge in una nota diramata dagli scienziati – favorisce la sicurezza energetica americana, poiché riduce la dipendenza dalle importazioni di petrolio". Il comunicato stampa diramato in ogni parte del Globo non dice se la procedura inventata da Martin e Kubic sia stata brevettata o meno. Ma il fatto curioso risiede nel suo nome "Green Freedom", che è stato registrato come un vero e proprio marchio di fabbrica.

Si tratterebbe di una benzina sintetica, in quanto fabbricata con l'anidride carbonica prelevata dall'atmosfera, ma avrebbe un impatto neutro sull'ambiente. Gia' oggi e' possibile estrarre la CO2 dall'aria, portandola a contatto con del carbonato di potassio. Ma la chiave di volta di Green Freedom sta nel passo successivo, quando la CO2 va ulteriormente separata: "Abbiamo trovato il modo di ridurre del 96% l'energia necessaria a questo passaggio, rendendo l'intero progetto economicamente sostenibile"- hanno aggiunto Martin e Kubic.

Secondo i loro calcoli, sarebbero necessari circa 5 miliardi di dollari, per costruire un impianto capace di fabbricare 18000 barili al giorno di benzina sintetica Green Freedom. Senza violare nessuna legge della fisica, Green Freedom promette di essere energeticamente in attivo, nonostante richieda notevoli quantita' di energia. Non a caso si fa notare che, se funzionasse in coppia con una centrale nucleare, i costi si abbasserebbero ulteriormente.
Considerando gli elevati costi iniziali, Martin e Kubic calcolano che Green Freedom "sara' economico il giorno in cui la benzina costera' 4,60 dollari al gallone". Attualmente, in America, il carburante costa circa 3 dollari al gallone. Dunque in Europa, dove la benzina costa piu' del doppio, sarebbe gia' economico fin da adesso!

lunedì 3 marzo 2008

Ippocrate e la scienza medica

"Una delle fondamentali caratteristiche della civilta' greca e' senza dubbio la grande importanza attribuita nel corso del suo sviluppo all'uomo, divenuto centro dell'attenzione di filosofi, legislatori, artisti e poeti. Furono i Greci infatti ad incominciare a studiare l'intima struttura e il funzionamento dell'organismo, gettando in tal modo le basi della "scienza biologica", che ricerca le leggi e le ragioni stesse della vita. E appunto per merito di tale scienza non solo la malattia cessa di essere l'imperscrutabile flagello mandato dalle divinita' per divenire qualcosa di umano che vive nelle leggi umane, ma anche la medicina cessa di essere patrimonio assoluto e segreto del tempio per divenire arte umana, a tutti accessibile.
     
Il principale merito di tutto cio' va senza dubbio al grande Ippocrate, colui che, vissuto cinquecento anni prima di Cristo, e' ritenuto universalmente il padre della medicina. Nato nel 460 a.C. nell'isola di Coo, egli assimilo' ogni sapienza medica e costrui' con essa un edificio di dottrina che sfido' i secoli e che oggi, dopo 2500 anni, si dimostra, alla luce della scienza moderna, piu' vero e piu' vitale che per il passato. Egli infatti insegno' che nel malato e' racchiuso il mistero della malattia e che per svelarlo occorre esaminare l'individuo che lo nasconde, cioe' il malato stesso. Ecco perche' egli puo' essere considerato l'iniziatore dell'attivita' clinica, arte e scienza insieme che insegna a visitare il paziente, a cogliere i minimi indizi che possano rivelare la natura della malattia in lui attiva e presente.
     
Ippocrate non conobbe invero tutti i segni; non conobbe nemmeno quello che sembra piu' banale e cioe' il polso. Ma quanta profonda saggezza nelle sue sentenze, quanta chiarezza nelle sue vedute dell'ampio disegno in cui oggi scorgiamo l'embrione della scienza più attuale! Ne, d'altra parte, egli fu il solo soprattutto per merito di quella celebre scuola che fu detta Alessandrina, dalla quale uscirono i piu' famosi medici dell'antichità" (A. Pazzini).
     
Ecco un esempio di cartella clinica tratto da un libro di appunti attribuito ad un medico greco viaggiante e intitolato "Le epidemie", ove risultano registrati l'inizio e il decorso delle malattie, l'eta', il sesso e ogni altro particolare utile alla diagnosi e alla conseguente terapia.
     
"Il giovane, che era ammalato al Mercato dei Bugiardi, prese una febbre dopo aver fatto una lunga corsa.

1° giorno: intestini in subbuglio; urine scarse, piuttosto scure; mancanza di sonno, sete;
2° giorno: peggioramento di tutti i sìntomi; mancanza di sonno; idee e parole disordinate; lieve sudore;
3° giorno: sconforto; sete; nausea; molta agitazione; affanno; mente errabonda; mani e piedi lividi e freddi; pancia tesa dalle due parti e piuttosto molle;
4° giorno: mancanza di sonno; tendenza al peggioramento;
5° giorno: morto" (traduzione a cura di G. De Luca).

domenica 2 marzo 2008

Pidocchi,pulci e zecche: parassiti da eliminare

Pidocchi, pulci e zecche sono tra i più comuni parassiti dei mammiferi, uomo compreso. Succhiando il sangue ai loro ospiti possono trasmettere pericolose malattie.

I pidocchi sono insetti parassiti degli uccelli, dei mammiferi e dell'uomo. Per quanto riguarda quest'ultimo si conoscono il pidocchio del capo, quello dei vestiti e quello del pube o piattola. Il pidocchio del capo e' privo di ali ed e' fornito di 6 zampe uncinate con le quali si aggrappa ai capelli succhiando il sangue grazie ad un piccolo rostro boccale che infigge nel cuoio capelluto. Le uova, chiamate lendini, vengono deposte in gran numero (da 100 a 300) dalla femmina che le attacca con cura ai capelli; sono molto resistenti perche', a differenza dell'insetto, non vengono distrutte dai disinfestanti e pertanto devono essere asportate meccanicamente mediante pettini a denti fitti. Da sei a dieci giorni dopo la deposizione le uova si schiudono lasciando uscire una larva che, dopo circa otto giorni, e' a sua volta capace di deporre le uova.

Il pidocchio dei vestiti e' un po' più grande del precedente ed ha abitudini di
vita diverse. Vive, infatti, sul corpo dell'uomo ma non sul capo e si annida nei punti piu' nascosti del vestiario: cuciture e fodere che non abbandona neppure quando punge la pelle per succhiarne il sangue. Depone le uova attaccandole alle fibre dei tessuti.


Quando la persona infestata si spoglia i pidocchi restano attaccati ai vestiti e da qui possono passare ad altri indumenti con cui vengono a contatto specialmente nelle comunita', propagando in tal modo l'infestazione.

Il pidocchio del pube o piattola si annida quasi esclusivamente tra i peli di tale regione. I pidocchi provocano irritazione e prurito a causa della saliva che viene iniettata con la puntura nella ferita per impedire la coagulazione del sangue e a causa delle feci che lasciano vicino ad essa. Pungendo la pelle possono inoculare nell'uomo pericolosi germi che causano gravi malattie come il tifo esantematico, la febbre ricorrente e la febbre da trincea.

Nei tempi passati i pidocchi erano molto diffusi e, per le precarie condizioni igieniche in cui viveva la maggior parte della popolazione, furono spesso causa di gravi epidemie specialmente durante le guerre per l'affollamento e la scarsa igiene di baracche e trincee.

L'ultima grave epidemia di tifo esantematico si ebbe durante la seconda guerra mondiale. Una
maggiore diffusione delle pratiche igieniche, le migliorate condizioni di vita e l'uso di efficaci disinfestanti hanno notevolmente ridotto la diffusione dei pidocchi.

In questi ultimi tempi sono invece ricomparsi in numero preoccupante, specialmente nelle scuole, i pidocchi del capo a causa di una rallentata vigilanza igienica personale. Per prevenire l'infestazione da pidocchi è opportuno mantenere puliti i capelli lavandoli almeno una volta alla settimana, risciacquandoli con acqua e aceto ed evitare il contatto e lo scambio di oggetti personali come cappelli, pettini e spazzole.

Se nonostante le precauzioni si rimane infestati dai pidocchi, bisogna ricorrere a particolari shampoo, lozioni o pomate disinfestanti al piretro ripetendo il trattamento dopo 10 giorni allo scopo di eliminare i parassiti che nel frattempo sono usciti dalle uova ma non sono ancora maturi per la riproduzione.

Le pulci sono piccoli e fastidiosi insetti privi di ali ma agili saltatori grazie alla lunghezza delle zampe. La pulce comune, ad esempio, può spiccare salti anche di 1 metro. Esistono varie
specie di pulci: quella dell'uomo, quella dei cani, quella dei gatti e quella dei ratti particolarmente pericolosa in quanto puo' passare dal ratto all'uomo trasmettendogli particolari malattie.

Le zecche sono fastidiosi parassiti che vivono nell'erba e nei cespugli da dove si trasferiscono lasciandosi cadere o arrampicandosi sugli animali domestici ai quali succhiano il sangue gonfiandosi come piccoli otri. La più nota e' la zecca comune che vive sul cane, sul cavallo e sui bovini e che puo' trasferirsi anche all'uomo. Le zecche sono pericolose perche' succhiando possono inoculare pericolosi protozoi causa di gravi malattie.

E' opportuno quindi che gli animali che vivono a stretto contatto con l'uomo vengano periodicamente controllati e disinfestati, in caso di presenza di zecche, con specifici prodotti.

sabato 1 marzo 2008

Curarsi con le erbe

erboristeriaLa prima utilizzazione delle piante medicinali nella cura di molte
malattie si perde nella notte dei tempi.
 Non esistono popoli antichi o attuali tribu' primitive che non
abbiano utilizzato e ancora oggi utilizzino a scopo curativo i
principi attivi contenuti in moltissime piante.
Il più antico trattato di medicina, il famoso papiro egiziano di
Ebers risalente al 1500 a.C. elenca l'effetto curativo di numerose
sostanze estratte dai vegetali dimostrando come il loro uso fosse
gia' diffuso a quel tempo.

Nel I secolo a.C. un medico greco di nome Crateva compose
un libro riccamente e finemente illustrato sulle piante medicinali.
Nel I secolo d.C. un medico militare contemporaneo del
celebre naturalista romano Plinio il Vecchio riuni' in un vasto
trattato tutte le osservazioni e le informazioni raccolte durante i
suoi viaggi descrivendo circa 600 specie di piante medicinali.
Durante il Medioevo, con l'espandersi dei commerci con
l'Oriente da parte delle repubbliche marinare, divennero note
nuove specie vegetali che molti autori dell'epoca descrissero
nelle loro opere. Queste erbe dalle proprieta' medicamentose
furono dette officinali, parola derivata dal latino officina con
riferimento agli antichi laboratori farmaceutici in cui dalle erbe
venivano estratti i prìncipi attivi con cui curare le malattie.

L'uso di tali erbe decadde con il progredire dell'industria
chimica-farmaceutica che immise sul mercato una gran quantita'
di farmaci ottenuti per sintesi. L'uso di infusi, decotti e tinture
rimase tuttavia sempre presente sia nella medicina popolare che
nella farmacopea ufficiale. Oggi si assiste ad una netta ripresa
dell''erboristeria detta "scienza delle erbe", e ad una riscoperta
delle proprieta' curative di molte piante. Alcune di esse vengono
utilizzate per intero, di altre invece si usano solo alcune parti:
fiori, frutti, semi, foglie, radici e cortecce. Molte piante officinali
crescono spontanee nei prati, lungo i fossi o sulle rupi; altre
invece vengono coltivate. Per poter sfruttare al massimo i principi
attivi in esse contenuti e' importante conoscere l'epoca in cui
devono essere raccolte che gli esperti chiamano "tempo
balsamico".

Tra le piante officinali vanno anche incluse le piante
da essenza che servono a preparare profumi e liquori nonche'
tutte quelle erbe aromatiche che le massaie usano da sempre in
cucina per insaporire i cibi.

Notizie interessanti

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